L'UMANESIMO
Con l'Umanesimo si vuole designare la cultura del Quattrocento, con fulcro geografico nelle fiorenti città italiane di cui esempio è Firenze.
Proprio a Firenze nasce l'Accademia Platonica, una delle più importanti istituzioni culturali dell'epoca.
Il termine "Umanesimo" è stato usato per la prima volta dagli storici dell'Ottocento allude a due concetti strettamente legati tra loro:

Il latino cederà più avanti il suo posto alle lingue volgari, che allargheranno la cultura anche ai ceti inferiori, e che nel '500 contribuiranno fortemente all'unificazione dell'Europa attorno al comune desiderio di conoscenza.
Proprio a Firenze nasce l'Accademia Platonica, una delle più importanti istituzioni culturali dell'epoca.
Il termine "Umanesimo" è stato usato per la prima volta dagli storici dell'Ottocento allude a due concetti strettamente legati tra loro:
- è inteso per la centralità che assume in quel periodo storico la riflessione sull'uomo, considerato unico artefice della propria vita perchè capace di prendere le proprie decisioni e perché ormai completamente distaccato dalla tutela (e dalle pressioni) del Clero e della religione.
- è inteso come nuovo indirizzo di studi che si orienta verso le humanae litterae e non più verso la teologia, ovvero lo studio del divino. Si studiano attentamente, accuratamente, e non tralasciando il punto di vista linguistico, tutte le opere degli autori classici (ritrovate e ricercate negli antichi monasteri)
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| testo tratto da un'opera di Terenzio |
Il nuovo approccio umanistico attribuisce grande importanza alla filologia, poiché essa si occupa di recuperare e preservare documenti antichi in veste originale:
gli umanisti infatti miravano a ripristinare un determinato testo nella sua forma originale per cogliere le parole e i significati originali degli autori antichi.
Questo processo era reso possibile da un minuzioso confronto tra diverse redazioni già esistenti e da una interpretazione intelligente e precisa.
Proprio in quest'ottica all'epoca si possono registrare i primi casi di documenti "falsi".
Con l'Umanesimo la filologia diventa una scienza vera e propria, accurata e precisa, che rende possibile in Europa la diffusione della conoscenza delle lingue del greco e del latino (lingue in cui erano scritti i testi antichi).
Il latino diventa nella prima metà del XV secolo lingua ufficiale della nuova Europa, restando sì uno strumento aristocratico, ma non più basato sulla nobiltà e sul censo, ma sulla cultura e sulla conoscenza.
Viene diffuso quindi come lingua della comunicazione, rendendolo il mezzo ufficiale per la circolazione delle nuove idee umanistiche e scientifiche tra i dotti di tutta Europa.
Questo processo fu sicuramente agevolato dalla creazione e diffusione della stampa a caratteri mobili.

Il latino cederà più avanti il suo posto alle lingue volgari, che allargheranno la cultura anche ai ceti inferiori, e che nel '500 contribuiranno fortemente all'unificazione dell'Europa attorno al comune desiderio di conoscenza.


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