IL RINNOVATO INTERESSE PER LA NATURA: TELESIO E CAMPANELLA

Nella civiltà rinascimentale viene introdotto un nuovo modo di guardare alla natura: essa infatti non viene più collegata alla religione e alla magia, ma inizia ad essere studiata dagli scienziati, che osservano, analizzano e spiegano.






BERNARDINO TELESIO

Questa concezione della natura -oggetto della rivoluzione scientifica del Seicento- è presente in un'opera del pensatore calabrese Bernardino Telesio (1509-1588) intitolata "La natura secondo i propri principi". L'opera afferma che l'uomo non deve imporre schemi alla natura, ma deve scoprire le leggi specifiche che ne regolano la vita e che sono sconosciute ai più.
Queste leggi secondo Telesio si identificano con l'azione di due forze contrastanti
-il caldo, forza dilatante e principio di movimento
-il freddo, forza condensante e principio di immobilità
che si applicano alla materia nell'universo.
Le forze, cioè i principi agenti e la materia, non possono mai essere separate:
i principi agenti agiscono, producono effetti, solo infondendosi in un corpo materiale
la materia, passiva, esiste solo per essere continuamente formata e trasformata dalle azioni dei principi agenti.
La sostanza quindi è data dall'unione di forza e materia, ha un carattere dinamico perché consiste in una storia incessante di generazione, trasformazione e rigenerazione.

Secondo Telesio i filosofi e gli scienziati non sono stati in grado di osservare come la natura si comportasse effettivamente, ma hanno proiettato su di essa caratteristiche che erano frutto della loro immaginazione, costruendosi <<un mondo a loro arbitrio>>.
Dice Telesio:

"Coloro che prima di noi indagarono la struttura di questo nostro mondo e la natura delle cose in esso contenute lo fecero certo con lunghe veglie e grandi fatiche, ma inutilmente, come sembra. Che cosa, infatti, questa natura può aver rivelato ad essi , i cui discorsi, nessuno escluso, dissentono e contrastano con le cose, e anche con se stessi?"

L'accusa agli scienziati del passato è quindi quella di essere troppo superbi e assolutamente incuranti della realtà del mondo fisico.
Telesio invita l'intellettuale a indagare il mondo e le sue singole parti poiché ognuna di esse, se correttamente osservata, manifesta la propria grandezza ed essenza.

Secondo un'altra idea del filosofo, tutta la materia ha una forma di sensibilità, più o meno sviluppata e forte. Possono cioé percepire la modificazione del loro stato provocata dal contatto con gli altri corpi. Non ci sarebbe dunque differenza tra organico e inorganico, perché tutti gli esseri sono in grado di "sentire". 
Questa visione ricollega Telesio alla magia rinascimentale, che affermava appunto l'analogia tra natura e uomo.







TOMMASO CAMPANELLA
Campanella (1568-1639), frate domenicano accusato di eresia per l'adesione al naturalismo e al sensismo di Telesio, fu processato dall'Inquisizione e trascorse molti anni della sua vita in carcere.
Il più importante aspetto dei suoi studi è sicuramente la rivalutazione culturale e pedagogica della natura, tipica dell'età umanistico-rinascimentale. Campanella sottolinea l'importanza dell'esperienza diretta con la realtà, cioè di quanto in più si possa imparare osservando la natura, che stando chini su un libro. 

Campanella reinterpreta la fisica di Telesio, che lo portano a sostenere l'universale animazione di tutte le cose del mondo, che al pari di umani e animali sono dotate di sensibilità.
L'esperienza sensibile è per il filosofo calabrese il fulcro dell'attività conoscitiva: a differenza della ragione i sensi non hanno bisogno di prove e garantiscono una conoscenza certa.
Il fondamento ultimo della natura è Dio, che crea e governa il mondo attraverso i tre principi fondamentali dell'essere.
-la potenza - rende ogni cosa come dev'essere
-la sapienza - da cui deriva l'armonia che regge il mondo
-l'amore - che indirizza ogni cosa verso il suo fine supremo

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