THOMAS HOBBES


Thomas Hobbes nasce in Inghilterra il 5 aprile 1588. Fin da giovane viene avviato allo studio del latino e del greco, proseguendo i suoi studi all'università dove apprende la logica sillogistica e approfondisce le lingue antiche. Le sue grandi passioni sono la geografia e la lettura di libri di viaggio.
Conseguito nel 1608 il "baccellierato delle arti" ad Oxford, diventa precettore della famiglia dei Cavendish.
Negli anni seguenti compie numerosi viaggi in Europa che gli permettono di incontrare importanti uomini dell'epoca come lo storico Paolo Sarpi e Galileo.
Per 11 anni, a partire dal 1640, Hobbes vive a Parigi, luogo che più di tutti influenza il suo percorso filosofico.
Tornato a Londra nel 1651, vive i suoi ultimi anni circondato sa polemiche e accuse di eresia.
Muore il 4 dicembre 1679, novantunenne.




Tutta la dottrina di Hobbes è incentrata sulla convinzione secondo cui gli individui sono animati dall'egoismo e mossi ad agire in vista del proprio interesse personale, in una perenne condizione di conflitto di tutti contro tutti. Tale concezione deriva dalla prospettiva materialistica con cui Hobbes guarda all'uomo, considerandolo un essere interamente naturale e corporeo: per il filosofo, infatti, sia le funzioni fisiologiche che quelle mentali possono e devono essere spiegate in termini esclusivamente materiali, senza ricorrere a principi spirituali o ideali. 

L'uomo è un essere naturale e corporeo, lei cui conoscenze derivano dai sensi.
Ogni conoscenza si sviluppa attraverso tre livelli:
-SENSAZIONE: movimento sollecitato dagli oggetti sensibili negli organi di senso che reagiscono formando un'immagine.
-IMMAGINAZIONE: collega le immagini sensibili trattenute dalla memoria.
-INTELLETTO: collega i nomi attribuiti convenzionalmente dal linguaggio alle immagini delle cose...
infatti sono due le funzioni principali del linguaggio:
1. memorizzare
2.comunicare
e inoltre consente la generalizzazione necessaria alla costruzione dell'edificio della scienza.


Distaccandosi dalla figura dell'uomo, Hobbes teorizza inoltre che la materia corporea è l'unica realtà esistente, e che l'unico principio di spiegazione dei fenomeni è il movimento.
Secondo questa concezione di conseguenza esiste un rigido determinismo anche in ambito etico:
bene e male coincidono con ciò che favorisce l'autoconservazione o che la ostacola, mentre la libertà si riduce ad essere "libertà di fare ciò che la volontà ha deciso".





HOMO HOMINI LUPUS
Il "tutti contro tutti" descritto da Hobbes

Questa massima, traducibile in "L'uomo è lupo per l'altro uomo", riassume perfettamente la condizione dell'uomo nello stato di natura descritto da Hobbes, secondo cui la natura umana è fondamentalmente egoistica e le azioni sono dettate solo da istinto di sopravvivenza e sopraffazione. Egli nega che l'uomo possa sentirsi spinto ad avvicinarsi al suo simile in virtù di un amore naturale. Se gli uomini si legano tra loro in amicizia o società, regolando i loro rapporti con le leggi, è solo per timore reciproco.
Nello stato di natura, dove non vige alcuna legge, ciascun individuo, mosso dall'istinto, cerca di danneggiare e eliminare gli altri, ovvero chiunque si ponga tra lui e il suo desiderio. 
Ognuno vede il prossimo come un nemico. 
Da ciò deriva una perenne conflittualità interna, dove regna il tutti contro tutti, dove non esite torno e ragione, ma solo il diritto di ciascuno su ogni cosa. 












LA TEORIA DELL'ASSOLUTISMO POLITICO

Secondo Hobbes lo stato di natura è caratterizzato da illimitata libertà individuale, questa comporta inevitabilmente una situazione di ostilità generale con un alto rischio di distruzione reciproca.
Per questo gli uomini devono rinunciare al diritto naturale seguendo le tre massime regole della ragione:

1. cercare un compromesso per ottenere e mantenere la pace
2. limitare i propri diritti in relazione a quelli degli altri
3. rispettare i patti

solo seguendo queste regole e rinunciando definitivamente al diritto naturale, è possibile creare LA SOCIETA' CIVILE.

La società civile è fondata sul patto di unione e sul patto di sottomissione.
Il patto di unione implica la convergenza di molte volontà verso un solo scopo, mentre il patto di sottomissione implica l'alienazione dei diritti e del potere a un sovrano.
Dai due patti ha origine lo Stato o Leviatano.
Quest'ultimo ha potere assoluto, ma possiede anche alcuni limiti.
Ha potere assoluto in quanto
-non ha mai termine (se non per la morte del re)
-costringe all'obbedienza delle leggi ma non è tenuto a rispettarle
-ha pieno controllo delle azioni e delle opinioni dei sudditi
-coincide con la legge e stabilisce i criteri del giusto e dell'ingiusto
-ingloba il potere religioso 
Ma ha anche dei limiti perché
-non può emanare ordini che mettono a repentaglio la vita o l'incolumità dei cittadini
e
-lascia un margine di libertà ai sudditi nella sfera privata








IL LEVIATANO

Il Leviatano è una creatura mostruosa e temibile presente in diversi contesti culturali.
In filosofia è l'opera più famosa di Hobbes scritta nel 1651.
Simbolicamente il Leviatano rappresenta lo Stato come un grande corpo le cui membra  sono i singoli cittadini.

Tale è il senso della copertina che raffigura il Leviatano contenente nel suo abito altrettanti cittadini/sudditi.



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