IL RINASCIMENTO
Il termine "Rinascimento" connota nello specifico il Cinquecento, epoca in cui il movimento umanistico conquista le più importanti città europee e periodo in cui si assiste ad un profondo rinnovamento in tutti i campi, da quello artistico a quello religioso, da quello filosofico a quello scientifico.
E' in questa fase che si rivaluta il passato e si attribuisce un'accezione negativa al Medioevo, considerato unicamente come età di transizione ma senza un reale valore culturale. Questo giudizio, per quanto ingiusto e rivalutato poi nel corso dei secoli, era condiviso dalla maggior parte delle persone dell'epoca.
Gli intellettuali dell'epoca si riallacciano idealmente ai grandi filosofi della Grecia: lo studio rigoroso dei testi classici è funzionale a un reale progresso pratico degli uomini.
Le lezioni degli antichi servivano da stimolo per una nuova idea filosofica, basata sulle preziose risorse intellettuali e morali umane.
E' in questa fase che si rivaluta il passato e si attribuisce un'accezione negativa al Medioevo, considerato unicamente come età di transizione ma senza un reale valore culturale. Questo giudizio, per quanto ingiusto e rivalutato poi nel corso dei secoli, era condiviso dalla maggior parte delle persone dell'epoca.
Gli intellettuali dell'epoca si riallacciano idealmente ai grandi filosofi della Grecia: lo studio rigoroso dei testi classici è funzionale a un reale progresso pratico degli uomini.
Le lezioni degli antichi servivano da stimolo per una nuova idea filosofica, basata sulle preziose risorse intellettuali e morali umane.
Nel Rinascimento quindi emerge l'idea secondo cui la cultura classica si offre come stile di vita e si diffonde ovunque, anche nella società civile, che acquista nuovo dinamismo anche grazie alle scoperte geografiche, alla stampa e alle conquiste tecnologiche (per esempio nel campo dell'arte bellica e della tecnologia navale). In relazione a questo aspetto è doveroso citare Leonardo da Vinci, non solo come eccezionale artista, ma anche come eccellente ingegnere militare.
Lui, come tutti i suoi colleghi dell'epoca, mostrava un interesse costante per il perfezionamento degli strumenti in grado di far risparmiare fatica all'uomo e migliorare le condizioni di vita civile e militare.
Un altro aspetto da sottolineare è che mentre l'Umanesimo trovava spazio solo in Italia, il Rinascimento, pur avendo sempre come centro l'Italia, si espande in tutta Europa coinvolgendo paesi come Germania, Francia, Paesi Bassi ecc.
In Germania si sviluppò la Riforma protestante, componente fondamentale della rinascita spirituale dell'età moderna. La riforma ebbe ovviamente immense conseguenze in campo religioso e politico, ma per noi è importante ricordare la grande rilevanza filosofico-culturale del suo principio cardine, il "libero esame" delle Scritture, affermato da Martin Lutero (1483-1546) nelle celebri novantacinque tesi affisse sul portale della chiesa di Wittenberg nell'ottobre del 1517.
Questo principio sosteneva che ogni fedele si doveva rapportare direttamente al testo sacro, mettendo in crisi il ruolo del magistero ecclesiastico, che veniva accusato di detenere il monopolio dell'interpretazione biblica.
Il principio inoltre si collegava all'esigenza tipicamente umanistica e rinascimentale di "ritornare alle fonti", recuperando la dimensione dell'interiorità della fede e tralasciando il ritualismo esteriore della Chiesa romana.
Lutero mette quindi in completa discussione il ruolo della Chiesa, negando il valore di quest'ultima come mediatrice tra uomo e Dio.
Come l'uomo è in grado di cogliere la verità dalle scritture senza bisogno dell'interpretazione del sacerdote, così non è la Chiesa a dispensare la grazia di cui l'uomo ha bisogno per salvarsi, perché solo Dio detiene quel potere. Gli uomini non devono prendere alcuna iniziativa, ma abbandonarsi totalmente a Dio, in un atteggiamento di assoluta fiducia.
LA RISCOPERTA DI PLATONE E ARISTOTELE
I temi fondamentali della cultura umanistico-rinascimentale (centralità dell'uomo, ritorno alle origini e valorizzazione della ragione) sono parte fondamentale delle correnti di pensiero dell'epoca: quella dei platonici e degli aristotelici.
Avviene una vera e propria riscoperta dei due autori e delle loro opere che vengono interamente rivisitate e ritradotte, con l'obbiettivo di recuperare l'autenticità delle due filosofie.
Nella disputa tra platonici e aristotelici si evidenzia la contrapposizione tra due diversi orientamenti culturali: se i platonici sono interessati soprattutto a una rinascita spirituale e religiosa, gli aristotelici trovano nei testi di Aristotele uno stimolo per l'approfondimento della ricerca razionale e naturalistica.

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